Auto connesse

La FIA lancia la campagna “My car my data” e chiede alla Commissione Europea di intervenire con una normativa che regoli la proprietà e l’uso dei dati prodotti dalle auto connesse. Home » News NEWS Auto connesse: serve una legge per i dati privacyfia di Ilaria Macchi Pubblicato 28 gennaio 2022 La FIA lancia la campagna “My car my data” e chiede alla Commissione Europea di intervenire con una normativa che regoli la proprietà e l’uso dei dati prodotti dalle auto connesse. Auto connesse: serve una legge per i dati INVIANO TONNELLATE DI DATI – Le auto connesse sono ormai sempre più diffuse e consentono di avere importanti vantaggi, non solo il miglioramento della sicurezza stradale, ma anche facilitare la guida e ridurre i consumi. Le auto inviano ai sistemi cloud delle case automobilistiche tonnellate di dati. Tutelare la privacy degli utenti resta però fondamentale ed è proprio questo che ha spinto la FIA (Fédération Internationale de l’Automobile) ad avviare una campagna ad hoc, “My car my data” (mia l’auto, miei i dati) e richiedere così alla Commissione Europea una normativa a riguardo. Tutto questo è sostenuto dai dati emersi in un’indagine di mercato. Il 91% delle persone interpellate è convinta di avere la proprietà dei dati generati dalla propria auto, mentre l’85% ha sottolineato di non vere alcun controllo su di essi. AGIRE A TUTELA DELLA PRIVACY – La necessità di muoversi in tempi rapidi nasce dal tipo di dati che è possibile estrapolare con questo genere di veicoli. Non si tratta infatti solo di dati operativi (velocità, posizione, manutenzione, chilometraggio, livelli olio, e così via) ma anche dati sul comportamento del conducente, quali stile di guida o distanze percorse, e persino dettagli personali, come nome, recapiti e dati finanziari condivisi con il sistema operativo del veicolo. Il problema, secondo la FIA, potrebbe essere risolto utilizzando la piattaforma S-OTP (Secure On-board Telematics Platform, guarda il video qui sotto) che, oltre a definire uno standard uguale per tutti, permetterebbe agli automobilisti di scegliere come e a chi cedere i dati prodotti dalla vettura e dai dispositivi in essa contenuti. Questo sistema assicura, infatti, non solo libertà di scelta al consumatore, ma anche concorrenza e libertà di impresa. PIÙ TUTELE PER GLI UTENTI – Il numero di veicoli connessi è destinato a crescere e, secondo la FIA, questo non può che rendere urgente introdurre una legislatura specifica per il settore dell’automotive, cosa che non può essere assicurata attraverso l’attuale legge sulla privacy, nota come GDPR. È importante che i consumatori siano i primi a essere a conoscenza di quali siano i tipi di dati generati dalla propria vettura, in modo da utilizzarli in modo più consapevole. Questo li può rendere più informati, ma allo stesso tempo protetti.

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